Il tema della necessità di un nuovo modello di sviluppo è sempre più dibattuto, a partire dall’urgenza di orientare le produzioni e i consumi verso un’economia rispettosa del pianeta e capace al contempo di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Si rende, dunque, necessario ripensare il modo in cui il benessere e il valore vengono misurati, prodotti e distribuiti all’interno del sistema economico, in cui lo Stato innovatore dovrebbe riacquisire un ruolo centrale, al fine di individuare le politiche pubbliche volte a favorire una transizione energetica in accordo con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e che contribuisca ad eradicare le disuguaglianze personali, funzionali e territoriali.
L’importanza di considerare e sviluppare indicatori di benessere alternativi al PIL, attraverso cui valutare il progresso della società, non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto sociale e ambientale, sta già riscuotendo una crescente attenzione nella letteratura di ricerca economica e sta diventando una priorità anche per le politiche pubbliche: la riforma della Legge di Bilancio del 2016 ha introdotto l’utilizzo degli indicatori del BES-Benessere Equo e Sostenibile (sia nella Legge di Bilancio sia nel Documento di Economia e Finanza) come strumento di valutazione e orientamento delle scelte di spesa pubblica.
Il Bil – Benessere Interno Lordo
Uno degli obiettivi del progetto è proprio la realizzazione di un nuovo indicatore, alternativo al PIL, per la misurazione del benessere in Italia: il cosiddetto “BIL – Benessere Interno Lordo”.
Ispirandosi all’esperienza del Benessere Equo e Sostenibile (BES) di Istat e Cnel, il nuovo indicatore rappresenta uno strumento in grado di stimolare il dibattito pubblico e costituisce un ulteriore mezzo di analisi per i policy maker.
Da oltre 60 anni economisti, ricercatori, esperti ed esponenti del mondo di associazioni, di reti e campagne contribuiscono al dibattito per andare oltre al PIL come unica misura del progresso e del benessere di un Paese. Il BIL si inserisce in questo crescente filone con l’obiettivo di integrare indicatori di carattere sociale e ambientale a quelli economici, tenendo in considerazione la multidimensionalità di un fenomeno complesso come quello del benessere.
Il BIL rappresenta un altro tassello che si inserisce nella prospettiva di un rovesciamento radicale del modo di intendere gli obiettivi delle politiche economiche e di misurare i risultati in termini di progresso e di benessere. Come tale il BIL non risponde solo all’esigenza scientifica di una conoscenza più appropriata del benessere, ma soprattutto a quella di essere uno strumento di supporto, per orientare le politiche pubbliche.
I Giovani e il nuovo modello di sviluppo
In questo contesto, decisivo è il lavoro di divulgazione e sensibilizzazione delle conoscenze esistenti e dei risultati della nuova ricerca, soprattutto tra i giovani e nel mondo dell’università e della scuola.
L’obiettivo è quello di rendere più consapevoli le giovani generazioni sull’importanza che queste tematiche rivestono per il futuro del pianeta, anche al fine di orientarne gli stili di vita, le scelte universitarie e l’attenzione verso l’attività di ricerca. È fondamentale inoltre stimolare l’impegno dei giovani attraverso la diffusione e la condivisione di una cultura della sostenibilità e di un nuovo modello di sviluppo, in modo da imprimere la svolta per realizzare le scelte necessarie a livello politico, economico, sociale e culturale.
Per questo scopo, l’utilizzo dell’educazione non formale per convogliare le informazioni che verranno sviluppate nel corso dell’intero progetto è di grande supporto. Gli studenti universitari e gli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori di secondo grado saranno beneficiari delle attività di disseminazione dei risultati, sia all’interno delle sedi universitarie e scolastiche, sia nei luoghi di aggregazione culturale e sociale (associazioni, organizzazioni non profit, reti studentesche) in cui i giovani sono maggiormente impegnati e coinvolti.