Lo scorso anno l’Università degli studi di Napoli “Parthenope” oltre ad aver realizzato un’importante ricerca per elaborare un nuovo indicatore per la misurazione del benessere in Italia, che potesse rappresentare un’alternativa al PIL – il cosiddetto “BIL – Benessere Interno Lordo” – ha realizzato anche un corso di formazione sui metodi didattici innovativi, con lo scopo di sensibilizzare i giovani delle università e delle scuole italiane ai temi del benessere e della sostenibilità.
La ricerca sul BIL si inserisce in un crescente filone che mira ad integrare indicatori di carattere sociale e ambientale a quelli economici, affinché si possa ottenere un nuovo strumento per orientare le politiche pubbliche. Un contributo, dunque, al rovesciamento del modo di intendere gli obiettivi delle politiche economiche e di misurare i risultati in termini di progresso e di benessere.
In questo contesto, decisivo è il lavoro di divulgazione e sensibilizzazione delle conoscenze esistenti e dei risultati della nuova ricerca, soprattutto tra i giovani e nel mondo dell’università e della scuola. Il corso di formazione sui “Metodi didattici innovativi per l’azienda digitale e il pensiero computazionale” è stato funzionale agli obiettivi di diffusione dei temi e della ricerca.
Il corso di formazione ha visto la partecipazione di docenti ed esperti qualificati per i seminari e le conferenze, nonché di collaboratori tecnico-scientifici e tutor di supporto alla didattica dalle comprovate competenze. Ha previsto lezioni teoriche, esercitazioni e laboratori didattici, seminari dedicati in parte agli insegnamenti di pedagogia generale e sperimentale, ed in parte ad applicazioni delle metodologie didattiche innovative in 4 diversi ambiti disciplinari: matematica, economia, economia e organizzazione aziendale, diritto.
Lo scopo del corso è stato quello di trasmettere conoscenze teoriche e applicative per costruire ambienti didattici integrati e su diversi metodi didattici innovativi. Tra questi ultimi è la metodologia dell’educazione non formale, utilizzata per gli scopi divulgativi della ricerca sul BIL, alla quale è stata dedicata una parte del corso di formazione.
La metodologia partecipativa dell’educazione non formale
Sotto il metodo della Non Formal Education sono raccolti un insieme di metodi e strumenti formativi partecipativi ed interattivi, i quali promuovono lo scambio orizzontale di conoscenze da parte dei partecipanti e il loro coinvolgimento durante tutto il processo di apprendimento. Tale approccio è infatti basato sui principi dell’apprendimento attivo e del learning by doing, ovvero “imparare facendo”, mettendosi in gioco in prima persona.
Le attività che compongono le sessioni educative sono testate sul campo e modulate a seconda delle necessità di coloro che vi partecipano – contribuendo quindi al processo di apprendimento – per creare un clima il più possibile accogliente e inclusivo per tutti.
A conclusione della formazione i componenti acquisiscono conoscenze sul tema specifico, ma anche competenze a livello trasversale, come sviluppare capacità di comunicazione, di lavoro in team, di problem solving, di elaborazione del pensiero critico e di realizzazione delle proprie idee in maniera creativa, etc.
L’incontro svoltosi con professori e professoresse di diversi licei della Campania sui metodi educativi dell’educazione non formale, con un focus sui temi della sostenibilità e del benessere, tenuto dal prof. Alessandro Sapio e dal dott. Ettore Ismael Borghetto, è stato adattato agli strumenti digitali, vista la situazione di emergenza sanitaria ancora presente durante i mesi di gennaio e febbraio 2022, grazie all’utilizzo delle piattaforme di videoconferenza online.
L’obiettivo è stato quello di fornire al corpo docente strumenti più efficaci per promuovere la sostenibilità, le lotte alle disuguaglianze e incoraggiare i giovani ad un maggiore impegno verso la diffusione e la condivisione di un nuovo modello di sviluppo.
Tra gli strumenti utili sviluppati nell’ambito del progetto è il Toolkit metodologico destinato a docenti universitari, insegnanti di scuola secondaria ed operatori giovanili e già utilizzato durante i laboratori. Una guida completa e scaricabile gratuitamente, contenente attività di educazione non formale specificamente studiate e testate, da integrare in ambito accademico per permettere una copertura più ampia del tema dello sviluppo sostenibile e favorire un maggior coinvolgimento dei giovani.