“Il concetto di benessere non può essere definito univocamente e in letteratura troviamo differenti concettualizzazioni. È un concetto che varia nel tempo, secondo luoghi e culture, e una sua definizione deve tenere in considerazione la complessità del fenomeno e la sua natura multidimensionale (Alkire, 2002). Il benessere dovrebbe essere considerato come un sistema nel quale le componenti interagiscono e sono interconnesse (Alaimo et al., 2020) e una sua definizione deve tenere in considerazione sia il livello individuale che quello sociale, comprendendo aspetti oggettivi e soggettivi (Maggino, 2016). In linea con il progetto sviluppato da ISTAT e CNEL, il concetto di benessere che si intende misurare in questo lavoro è quello di “Benessere equo e sostenibile”[1](BES), che tiene in considerazione aspetti distributivi e di sostenibilità, con quest’ultima intesa non solo come sostenibilità ambientale ma come la possibilità che lo stesso livello di benessere possa essere garantito alle generazioni future[2].
La complessità del fenomeno richiede per la sua comprensione una visione d’insieme, che non è raggiungibile considerando i singoli elementi separatamente e deve essere affrontata attraverso uno sforzo di sintesi, nella consapevolezza che un approccio simile non deve mirare alla riduzione della complessità ma a una stilizzazione della realtà (Alaimo et al., 2020). Non è un compito semplice, e i passaggi necessari per la costruzione di un indicatore composito di benessere sono soggetti a numerose criticità, a partire dalla selezione di indicatori fino ad arrivare alla procedura di aggregazione e ponderazione. Con questo caveat in mente, si ritiene comunque necessario accettare questa sfida in quanto “what we measure affects what we do” (pag. 7, Stiglitz et al., 2009) e la disponibilità di nuovi strumenti di misurazione è estremamente importante per indirizzare il dibattito pubblico e rendere le politiche più vicine ai bisogni dei cittadini.”
Tratto dal “Rapporto BIL”, prossima pubblicazione
[1] Per un approfondimento sul concetto di Benessere Equo e Sostenibile si veda Giovannini et al. (2011).[2] Si veda il Rapporto BES (2015), pag. 58-63, per ulteriori dettagli sul concetto di sostenibilità all’interno del BES.
Bibliografia
Alaimo, L. S., Arcagni, A., Fattore, M., Maggino, F., & Quondamstefano, V. (2020). Measuring equitable and sustainable well-being in Italian regions: The non-aggregative approach. Social Indicators Research, 1-23.
Alaimo, L. S., & Maggino, F. (2020). Sustainable development goals indicators at territorial level: Conceptual and methodological issues—The Italian perspective. Social Indicators Research, 147(2), 383-419.
Alkire, S. (2002). Dimensions of human development. World development, 30(2), 181-205.
Giovannini, E., Hall, J., Morrone, A., & Ranuzzi, G. (2011). A framework to measure the progress of societies. Revue d’économie politique, 121(1), 93-118.
Istat (2015). Rapporto BES 2015: il benessere equo e sostenibile in Italia. Rome: Istat.
Maggino, F. (2016). Challenges, needs and risks in defining wellbeing indicators. In F. Maggino (Ed.), A lifedevoted to quality of life (pp. 209–233). Cham: Springer.
Stiglitz, J. E., Sen, A., & Fitoussi, J. P. (2009). Report by the commission on the measurement of economic performance and social progress.